Franca Alaimo
- 30/03/2014 19:40:00
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Nel leggere questi versi mi è venuto in mente il poeta fiorentino Renzo Gherardini ( definito da molti "teologo laico delle creature"), che anche Silvia ha avuto, per fortuna, modo di conoscere, prima che ci lasciasse, e che ha dedicato intere sillogi alle creature animali, in specie al suo amato cane Bobi; e anche il poeta Fo ( Silvia, come so, lo apprezza moltissimo) del quale, recentemente, ho letto una delicata e struggente poesia che racconta il momento del trapasso di un suo cane amatissimo. Questo per limitarmi ad alcuni poeti contemporanei, visto che il mondo classico ci ha lasciato sullargomento tantissimo. Ora, siccome Silvia Rizzo, è una studiosa di grande competenza dei testi classici, tutta la sua produzione poetica è segnata da questa stretta frequentazione Anche questa poesia è, infatti,classicamente strutturata nella misura dei versi e nella ricerca del ritmo musicale. Limpida e tutta scintillante dei colori e della bellezza del creato, è talmente commossa dallamore per questa creatura ormai vecchia da commuovere quanti conoscono per esperienza di che qualità possa essere il legame damore fra un uomo e un cane. Vorrei anche approfittare di questo spazio per indicare la scrittura di Silvia Rizzo come davvero esemplare. Non è eliminando la tradizione che si è originali. Senza la conoscenza dei classici di tutti i tempi, il suolo da cui cresce la poesia non può che essere povero; bisogna leggere e leggere e leggere. Solo così, assimilando, imparando, comprendendo, si è pronti perfino a rifiutare i modelli, a sovvertirli. Non si puù negare ciò che non si conosce; non si può dstruggere ciò che non si possiede. Ciao, Silvia cara, un bacio!
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Lorenzo Mullon
- 30/03/2014 10:18:00
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Ah, ma questo è un sito molto silenzioso, spessissimo si legge apprezzando senza commentare, un po come faceva Beckett, lo scrivevo ieri, dicono che fosse silenziosissimo, trascorreva ore e ore seduto in un caffè insieme agli amici senza dire una parola, poi si alzava sorridendo, e li ringraziava per la splendida compagnia
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Giacomo Colosio
- 30/03/2014 08:50:00
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Stupenda poesia...largomento è nelle mie corde( lo diceva Jung che hanno unanima i cani, infatti sognano e fanbno progetti, hanno ricordi ed amano come noi)ma anche la costruzione classicheggiante dei versi è molto bella. la stampo e me la tengo da parte...bravissima...mi vien da dire che hai la poesia nellanima, a me pare. Mi chiedo. come si fa a non commentare una chicca come questa?...a me vien voglia di scriverci un racconto in cinque righe, se mi dai il permesso. ciaociao. P.S. belle e mai banali le rime messe qui e là come ciliegine sulla toreta...buona la musicalità...alto il pathos dellimpianto poetico...insomma, più di così è difficile poetare su un amore di cane.
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